Condivido una riflessione sul rapporto tra Psicoterapia e Meditazione. In cosa differiscono, e come possono reciprocamente sostenersi nel percorso trasformativo dell’individuo. Tratto dal libro: “Pensieri senza un pensatore” di Mark Epstein
“La psicoterapia psicoanalitica conduce a esperienze che ripresentano i rapporti emotivi precoci e più formativi, cosicchè la storia della persona può essere, di fatto, ricostruita. La meditazione buddhista tende a intensificare certe funzioni dell’io, cosicchè il senso del sé viene a un tempo amplificato e decostruito. Spesso la psicoterapia implica la creazione di un racconto per spiegare la storia della persona, mentre la meditazione è un processo di messa in discussione delle metafore di fondo che utilizziamo per comprendere noi stessi. Le esperienze emotive più intense, in psicoterapia, sono quelle che ci rivelano quanto i primi rapporti continuino a modellare e a determinare le interazioni attuali. In meditazione, le esperienze più intense sono quelle che permettono al praticante di confrontarsi in maniera diretta con le diverse immagini di sé cui è affezionato, per svelare in ultima analisi quanto esse siano inadeguate. Grazie alla meditazione, il potere di osservazione della persona risulta accresciuto. Con la capacità contemplativa così potenziata, il praticante è quindi in grado di osservare i componenti elementari dell’esperienza di sé, i desideri fondamentali che danno origine al senso del sé.
La meditazione è molto più generica della psicoterapia: si incentra meno sui singoli particolari della storia personale e più sulle situazioni fondamentali dell’esistenza. L’attenzione si sposta da ciò che viene ripetuto a chi ha bisogno di ripetere.
Gli psicologi Daniel Brown e Jack Engler hanno condotto uno studio su un gruppo di praticanti esperti e hanno scoperto con stupore che chi medita è ansioso esattamente quanto chiunque altro. Tra i soggetti da loro osservati non hanno osservato un allentamento del conflitto interno, ma soltanto un atteggiamento “marcatamente privo di difese nel vivere tali conflitti”. Tale studio rivela che la meditazione, in sé, non è particolarmente efficace per risolvere i problemi emotivi. Può preparare però il terreno, disponendo la persona a una maggiore accettazione e a una minor difesa, ma senza l’intervento di un terapeuta c’è il rischio molto reale di una paralisi. A quanto pare, la meditazione è in grado di dare il tipo di forza egoica necessaria per una psicoterapia, ma da sola non può essere una terapia. Tuttavia, la meditazione può essere di aiuto alla psicoterapia, fornendo gli strumenti utili all’elaborazione del dolore, dei traumi e del passato.”
Give a Reply