“Io non penso più in termini di fare esperienza. Le cose accadono semplicemente. La pioggia batte leggera, il cuore pulsa, c’è il respiro, dentro, fuori, dentro, fuori, dentro, fuori. C’è l’ascolto silenzioso, l’apertura. Illuminazione? Quanto è letale appiccicare un’etichetta. Nel momento in cui si applica un’etichetta, la vitalità si congela in un concetto: la mia esperienza dell’illuminazione. Essere vivi, completamente vivi, significa scorrere senza impedimenti, un flusso vulnerabile di vitalità senza resistenza. Senza bisogno di pensare a me, quel che sono, quel che sarò. Il nostro desiderio di esperienze è una resistenza al semplice essere qui, ora.”
“E’ il rumore dell’aeroplano, la nebbia, il vento che spira dolcemente, la pioggia che cade, il respiro, il suono, il pulsare, l’aprire, il chiudere, niente di niente. E’ un tale sollievo realizzare che non dobbiamo essere niente.”
“Vedere direttamente è la luce della scoperta. Entra in azione una nuova energia. L’energia viene liberata quando non c’è fuga, non c’è resistenza, non c’è sforzo di volontà, né opposizione, quando non c’è divisione tra “me” e “il mio dolore”, niente!”.
“Niente separazione. C’è soltanto quel che si manifesta qui e ora, e ora, e ora e ora, un libero flusso di eventi, dove nessuno fa niente, nessuno controlla, nessuno fugge. Senza sapere. Essere là con tutto ciò che accade. Si tratta semplicemente di spostarsi dal pensiero di sé e del mondo all’essere semplicemente qui”.
(Toni Packer)
Photo: mia, in un bosco, un ruscello)
Give a Reply