In questo tempo così pervaso dalla fatica e dal dolore, condivido una riflessione di James Hillman, psicoanalista, sul valore della sofferenza: “Gli alchimisti avevano un’immagine molto appropriata per descrivere la trasformazione della sofferenza e del sintomo in un valore dell’anima. Uno degli obiettivi del processo alchemico era la creazione della perla perfetta. La perla all’inizio è un granello di sabbia, un sintomo o un disturbo nevrotico, un fastidioso corpo estraneo penetrato nella nostra segreta carne interiore nonostante tutti i gusci difensivi. Il granello viene ricoperto strato su strato, elaborato incessantemente, finché un bel giorno è una perla… E va indossato sulla pelle calda perché mantenga il suo splendore… Eliminare il sintomo significa escludere la possibilità di acquistare qualcosa che potrebbe un giorno assumere grandissimo valore, anche se da principio è un corpo estraneo intollerabile, vile, distorto.”
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